L’adolescenza dei figli: il conflitto con i genitori

L’adolescenza dei figli: la fase del conflitto

L’adolescenza dei figli può essere un momento della vita familiare difficile da affrontare.

Durante l’adolescenza  si manifestano conflitti a tutti i livelli dell’esperienza: l’adolescente lotta per costruire un’identità unicamente sua e lo fa mettendo alla prova l’adulto attraverso la trasgressione e la provocazione, in un attacco continuo nei confronti della funzione genitoriale.

L’adolescenza  dei figli è una fase di rivendicazione.  Ciò che viene attaccato non è il genitore in sé ma la funzione che esso ricopre.

L’adolescente inizia a percepire le fragilità, i punti deboli e i limiti degli adulti, i quali prima sembravano invincibili, e li attacca in un’affermazione di autonomia. L’attacco ad un genitore è un attacco differenziale utile a rendere quest’ultimo umano.

In questa fase l’aggressività e il conflitto con gli altri rappresentano spinte evolutive  che devono trovare una loro collocazione. La gestione di determinati vissuti emotivi è delicata, in particolare per quanto riguarda l’espressione della rabbia.

La trasgressione rappresenta la messa alla prova del proprio senso di onnipotenza, della misura di sé in base ai limiti.

Nuovi modelli di riferimento

Durante l’adolescenza dei figli si assiste ad un progressivo spostamento degli investimenti: dalle figure genitoriali al gruppo dei pari.

Le amicizie e le relazioni coi pari rappresentano un terreno di sfida, di competizione, di complicità e di identificazione, in cui gli aspetti di aggressività si accompagnano a quelli di solidarietà.

I ragazzi iniziano a sperimentare nuove conoscenze, a confrontarsi con altri modelli di stare in relazione, altre regole, valori e idee che possono portarli a mettere in discussione ciò che hanno sempre ricevuto dalle proprie figure genitoriali.

Le regole e le imposizioni vengono perciò tollerate sempre meno, ed è in questo momento che viene attaccata la funzione genitoriale in favore della propria emancipazione ed autonomia.

È importante contenere gli attacchi

L’adolescente richiede un ambiente che lo possa contenere, in grado di resistere ai propri attacchi, in cui possa sperimentare i confini. È importante che i genitori siano in grado di offrire confini delimitati e creare frontiere che contengano il figlio provocatorio.

Se le differenze intergenerazionali sono sufficientemente definite, il sistema può sopravvivere agli attacchi e consentire uno scambio comunicativo ed affettivo.

Può capitare che i confini tra genitori e figli siano talvolta incerti e confusi, che gli uni vogliano essere “amici” degli altri: ci deve invece essere uno spazio di separazione, di differenze, dei confini definiti tra le generazioni.

È necessaria una netta distinzione di ruoli in quanto una vicinanza generazionale troppo stretta rischia di ostacolare o impedire ai figli sani movimenti di distinzione e differenziazione dalle figure genitoriali.

Uscire dalla posizione rivendicativa in cui si dà la colpa o il merito ai genitori è fondamentale per non restare adolescenti ed assumersi il compito di progredire.

A cura di Adriano Legacci, Anna Galtarossa

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