Il distacco del figli. Il momento in cui prendono la loro strada
La fase del distacco consiste essenzialmente nel passaggio, da parte dei figli, dalla famiglia al mondo esterno.
Si assiste ad un progressivo spostamento degli investimenti affettivi e alla costruzione di un proprio progetto di vita.
In questa fase, la famiglia assume la funzione di trampolino: i figli iniziano ad uscire di casa e i confini familiari aumentano per permettere il loro graduale svincolamento.
Il distacco dei figli. Tra adolescenza ed età adulta
In questo particolare periodo storico si assiste al fenomeno sociale per il quale i figli tendono ad uscire di casa sempre più tardi, per motivi sia economici che interni e relazionali; in questo modo diversi aspetti adolescenziali finiscono col trascinarsi più a lungo.
Questa fase di passaggio, che solitamente avviene in un’età variabile tra i 18 ed i 30 anni, è oggi più ritardata di quanto non fosse in epoche precedenti.
Le figure di riferimento, quelle genitoriali in particolare, rivestono una funzione determinante nel facilitare od ostacolare il processo di distacco. Le dinamiche interne del sistema possono infatti favorire ma anche opporre resistenza alla separazione.
Ci possono essere ad esempio famiglie caratterizzate da confini rigidi ed impermeabili nei confronti dell’esterno e da un invischiamento che scoraggia i membri che la compongono dall’esplorare il mondo in modo autonomo ed indipendente. Questi elementi rappresentano un potenziale ostacolo per il buon esito dei processi di svincolo dei suoi componenti.
“L’atteggiamento più adeguato è assunto da quei genitori che esprimono la tristezza per il distacco del figlio, unita però alla convinzione di essere in grado di superare l’inevitabile vuoto che essa comporta.”
(Scabini, Cigoli 2000).
Accettare la nuova relazione con i figli adulti
Quando un figlio esce di casa c’è una riorganizzazione dei ruoli, si modificano i confini gerarchici con la conseguente accettazione della relazione adulto-adulto tra genitori e figli.
Da un lato, i figli devono riuscire a recuperare i propri genitori come persone , accettandone i limiti e rinunciando all’idea dell’esistenza della perfezione genitoriale -lo svincolo deve avvenire soprattutto rispetto ai genitori che ci portiamo dentro. Solo così può raggiungere l’autonomia accettando però la propria appartenenza.
Dall’altro i genitori devono dimostrarsi in grado di poter tollerare i possibili sentimenti di tristezza e vuoto che questa separazione provoca, e di essere flessibili nella riorganizzazione degli equilibri della coppia genitoriale e coniugale.
Spesso infatti se i figli avvertono che la loro assenza nel sistema potrebbe creare squilibri, rimandano il loro cammino verso l’indipendenza con la conseguenza di trovarsi bloccati nel proprio ruolo di collante.
Svincolarsi dalla famiglia di origine per una vita propria comporta il completamento del processo di individuazione e di quello di differenziazione in cui c’è un riconoscimento reciproco tra genitori e figli.
A cura di Adriano Legacci, Anna Galtarossa