Pensionamento e relazioni di coppia: significato e conseguenze
Uno dei cosiddetti “marcatori di ingresso” nella fase della vecchiaia è rappresentato dal pensionamento che porta ad una ridefinizione dell’immagine di sé e ad una rinegoziazione della propria posizione all’interno della famiglia.
Il pensionamento comporta un abbandono della centralità relazionale: non si è più il fulcro economico della famiglia e cambia il proprio ruolo all’interno della società e della propria situazione psicologica.
In questa delicata fase del ciclo vitale possono presentarsi situazioni depressive soprattutto in chi ha centrato la propria vita sul lavoro. La perdita di quest’ultimo può causare vissuti di inutilità e di vuoto: in questo caso il pensionamento viene percepito come ostacolo e non come risorsa.
Pensionamento e relazioni di coppia: reinvestire nella coppia, e non solo
Questo cambiamento può causare un disequilibrio non solo nel singolo ma anche nella coppia.
I ritmi, la divisione dei compiti e dei ruoli vengono sconvolti ed è necessario un nuovo adattamento e un rinvestimento in altre attività e in altre relazioni sia intrafamiliari che extrafamiliari.
Spesso uno dei rapporti che si tende a recuperare è quello con i fratelli, l’età attenua le differenze e i conflitti e permette un riavvicinamento.
Un’altra preziosa risorsa è rappresentata dai rapporti amicali che permettono una condivisione di stili di vita, di bisogni e di desideri. Se da un lato la vecchiaia può far riemergere delle antiche conflittualità, dall’altro può rappresentare un’opportunità di potersi confidare, di poter trasferire qualcosa agli altri.
Pensionamento e psiche. La presa di coscienza
Una parte importante in questa fase è rappresentata dal decadimento psicofisico: non si possono più fare le stesse attività che si facevano un tempo, possono venire a mancare degli affetti (partner, amici…), i nipoti crescono. Permane però il bisogno di mantenere una funzione generativa (in ambito affettivo e sociale) che ha a che fare con il mantenimento di un’autonomia psichica, cioè il sentire di avere ancora da dare.
Il desiderio di autonomia, in un momento di vita caratterizzato dalla dipendenza a causa dei bisogni nel quotidiano e dalla necessità di cure, va riconosciuto e conservato.
Il rapporto con i figli dopo il pensionamento
In questa fase si viene a modificare anche l’amore da parte dei figli, che ora ha due componenti: quella dell’attaccamento, per cui si ricerca una vicinanza con il genitore che si percepisce più vulnerabile e bisognoso di cure e di protezione, e quella di lealtà, dovuto al debito di riconoscenza nei confronti dei genitori.
Il figlio sente di dover restituire ai genitori l’affetto e la cura che ha ricevuto e questa circolarità del dare-ricevere-ricambiare permette un ulteriore passaggio di crescita.
Se il genitore sviluppa dei sentimenti di gratitudine verso il figlio implica che lo riconosca come adulto capace.
Con l’invecchiamento si ha la possibilità di rinegoziare le reciproche aspettative tra genitori e figli.
Pensionamento e relazioni di coppia: invecchiare serenamente
Un ultimo aspetto è quello della percezione della morte, che nell’invecchiamento assume sfaccettature diverse: l’aver avuto delle relazioni soddisfacenti nel corso della propria vita permette di avvicinarsi alla morte serenamente, al contrario chi ha avuto un bilancio insoddisfacente tende a sviluppare un attaccamento alla vita.
A cura di Adriano Legacci, Anna Galtarossa
Grazie per l’articolo.
Porrei l’accento su pensionamento come risorsa, liberazione ed opportunità. Invecchiare è un privilegio , se si è saggi può portare serenità e gioia. E’ bene farsi cogliere vivi dalla morte!